Il Convento di Scorrano: 
“… la prima pietra al nuovo edificio della nostra diletta provincia…”
(P. Salvatore da Valenzano)



Nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della ricostituzione della Provincia religiosa Cappuccina di Puglia, la famiglia francescana di Scorrano, di concerto con l’Amministrazione Comunale, ha promosso, in data 20 settembre u.s., una iniziativa volta a riconoscere in modo solenne ed, insieme, a rinsaldare il profondo legame esistente tra l’Ordine dei frati minori Cappuccini ed il popolo di Scorrano.
Il sindaco, Dott. Mario Pendinelli e l’Amministrazione Comunale di Scorrano hanno sposato con entusiasmo l’idea di valorizzare e far riemergere nelle coscienze dei propri concittadini il passaggio storico che assegna al Convento di Scorrano un ruolo di fondamentale importanza nella vicenda  che vide  la rinascita della Provincia Cappuccina di Puglia, dopo i decreti soppressivi del 1886.
Il tutto si è concretizzato in un gesto semplice ma significativo, in quanto destinato, come ogni monumento, a perdurare pubblicamente visibile nel tempo.

Al centro della piazzola antistante al Convento è stata innalzata una stele: una pietra locale grezza arricchita, sui due fronti che la caratterizzano, dallo stemma civico e da un’iscrizione su lastra marmorea L’iscrizione così recita:

 “1908 – 2008. Nell’anno centenario della ricostituita Provincia monastica di Puglia dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, dopo la soppressione degli Ordini Religiosi, culminata nel 1866 con l’alienazione dei loro beni su decreto del Parlamento Regio.
A ricordare che la sua rinascita ebbe inizio dal  Convento di Scorrano, il primo di tutta la Provincia monastica a tornare, nel 1884, proprietà dei Frati Cappuccini; interprete dell’unanime sentimento di riconoscenza, per l’opera da loro svolta con abnegazione nei quattro secoli di ininterrotta comunione materiale e spirituale con il popolo di Scorrano,  a nome dei suoi concittadini l’Amministrazione Comunale pose.  20  settembre 2008”.

Le sorti del convento di Scorrano si decisero nel 1881, quando, messo all’asta per la seconda volta, venne aggiudicato ad un certo Signor Benedetto Faggiano fu Vito di Lecce per una cifra pari a £ 5.667,69. Non sappiamo chi fosse il Signor Faggiano, tuttavia non siamo lontani dalla verità nell’ipotizzare che si trattasse di un intermediario o di un benefattore, dal momento che non sviluppò alcuna manovra speculativa attorno allo stabile ed appena tre anni dopo, nel 1884, risulterà proprietario del convento il Superiore della Provincia Cappuccina di Lecce che all’epoca era P. Benedetto da S. Cesario.
Nel 1884 dunque il Convento di Scorrano ritornò nella disponibilità dei frati i quali ricominciano ad abitarlo, non più come ospiti ma da proprietari. L’essere ritornati in possesso di uno dei più antichi e prestigiosi conventi (Scorrano era stato fin dal 1600 sede di noviziato e studio teologico) segna un evidente cambiamento per l’Ordine e consente di guardare al futuro da prospettive totalmente diverse.

Il Sindaco, nella sua allocuzione ha ricordato come Scorrano rivendica con orgoglio il legame plurisecolare con i Cappuccini, cosciente dell’apporto con cui i frati, avvicendatisi in modo ininterrotto dal 1600 nel locale Convento, hanno contribuito alla crescita umana e culturale, oltre che spirituale e religiosa, dei singoli cittadini e dell’intera popolazione.

Dal canto suo il Provinciale dei frati Cappuccini di Puglia, p. Francesco Neri, nel ringraziare le autorità cittadine e tutto il popolo, per il gesto con cui si è voluto rendere omaggio ai cento anni della Provincia Cappuccina di Puglia, ha tratteggiato i caratteri essenziali del carisma francescano cappuccino. Ha fatto comprendere come le sue valenze siano volte ad ritagliare un modello di frate non votato ad una vita eremitica o  relegato nello splendido isolamento claustrale, come farebbe supporre l’originaria denominazione; al contrario il frate cappuccino aspira ad essere contestuale e totalmente  immerso nella realtà di tutti i giorni, fratello e compagno di viaggio dell’uomo comune, capace di comprenderne i bisogni e condividerne le gioie e le sofferenze.

                                                                                                    Sebastiano Giampà
                                                                                                  Terziario OFS Scorrano